35 C
Foggia
24 Giugno 2025
Serie B

Arzanese, Ripa: “Non guardiamo la classifica, non siamo retrocessi. Al nord si lavora meglio”

I gol di Francesco Ripa, mai come quest’anno, saranno fondamentali. La punta classe ’85, infatti, dovrà condurre alla salvezza l’Arzanese a suon di gol. I campani, nonostante la bruttissima partenza (3 punti in 10 giornate), non mollano, convinti che la Lega Pro unica sia alla loro portata. TuttoLegaPro.com ha intervistato l’ex attaccante di Sorrento, Pro Patria, Nocerina, Como e L’Aquila.

Il tuo primo gol, domenica con la Vigor Lamezia, è stato il primo dell’Arzanese fuori casa e vi ha fruttato un punto inaspettato…

“Fortunatamente mi sono sbloccato. Sono partito male, con un’espulsione alla prima giornata e uno stop, per vari motivi, di quattro giornate. Veniamo da un periodo poco positivo, abbiam segnato molto poco. Fino a domenica non avevamo ancora timbrato il cartellino su azione, solo su calci da fermo. E’ un problema di tutta la squadra che penso risolveremo a breve. Le ultime due settimane siamo migliorati tanto e credo sia arrivato il tempo di conquistare la prima vittoria di questo campionato”.

Siete a 9 dai playout e a 11 dalla salvezza. Non siete spaventati?

“Il campionato è lungo, ogni partita è diversa dalle altre. Non guardiamo la classifica, non siamo retrocessi: con la Vigor abbiamo conquistato un punto, andando vicino alla vittoria. Sulla carta era una sfida impossibile, visto che noi avevamo solo due punti mentre loro si trovano molto in alto. Abbiamo lasciato numerosi punti per strada, non meritiamo di sicuro la classifica che abbiamo”.

In questi mesi c’è stato anche il cambio in panchina: via Ferraro, dentro Marra. Giusto?

“L’esonero di un tecnico è sempre una sconfitta per tutti: dalla società alla squadra. Purtroppo nel calcio pagano sempre gli allenatori anche se a volte dovrebbero prendersi le proprie responsabilità i calciatori. Il nuovo tecnico ci ha trasmesso quella voglia in più di lottare e di provare a fare questo miracolo”.

Avete avuto problemi di stadio, giocando anche a porte chiuse. Quanto può incidere sulle partite?

“Non abbiamo tantissimi tifosi, ma i presenti sono encomiabili, ci stanno sempre vicino. Il fattore campo conta, ma alla fine in campo si va in 11 contro 11”.

L’anno scorso hai conquistato la 1^ Divisione con L’Aquila. Poi hai scelto Arzano. Come mai?

“Mi sono voluto mettere in discussione. Sapevo di dover lottare per non retrocedere, non però di avere solo 3 punti in 10 partite. Sono venuto qua perché la società è seria, mi ha voluto fortemente insieme al mister esonerato. Mi sto trovando bene, speriam di poter arrivare in Lega Pro unica”.

Insieme a te dal team abruzzese è arrivato Umberto Improta. Sentite la pressione di essere i più esperti?

“Ognuno deve fare la sua parte. Noi due è normale che dobbiam fare qualcosa di più, ma se gli altri nove non giocano come devono è tutto inutile. In campo scende una squadra, tutti devono dare il massimo”

Hai giocato sia al nord che a sud dell’Italia. Differenze?

“Sono campano ma vado controcorrente: al nord si può lavorare meglio. Non è il caso di Arzano, ma al sud spesso c’è molta pressione quando i risultati non arrivano, mentre al settentrione non è cosi: lì si può fare un calcio migliore”.

fonte: tuttolegapro

Potrebbero interessarti:

CASERTANA: Lombardi a Gavorrano, “Capuano torni a casa a piedi”

La Redazione

Lecce, ottenuta la Licenza Nazionale

La Redazione

Salernitana, Menichini: “Chi non vuole soffrire vada a vedersi la Serie A. Ricordiamoci di essere in Lega Pro”

La Redazione