Non è Zemanlandia, ma il Sorrento davvero ci va vicino. E’ la famosa “Chiappino’s land”. Il Sorrento fa punti segna tanto, becca goal, ma dimostra di potersela giocare contro tutto e tutti. Le prime due uscite avevano fatto intravedere qualche cosa, ma i risultati peccavano a giungere. Una squadra che ricorda tanto quelle del maestro boemo.
I rossoneri giocano un calcio piacevole fatto di ritmo, tagli e goal. Sembra di riproporre la spregiudicatezza del primo Foggia quando Rambaudi, Signori e Baiano facevano ammattire le retroguardie avversarie. Gli interpreti sono Catania, Improta e Maiorino. Le reti giungono a grappoli. 11 in appena 5 uscite. Una media di poco superiore alle 2 fatte a partita. Maiorino che viaggia a gonfie vele nella graduatoria dei marcatori: 4 gol. Catania lo segue a ruota. Ad Aversa un nuovo segnale: segnano anche i centrocampisti. Due reti per Lettieri, una per Coppola. Insomma alla sagra del gol partecipano proprio tutti. Salta all’occhio la differenza reti: +2. La difesa balla. Sono nove le reti al passivo per la truppa di Chiappino. L’essere sempre pronti a dar battaglia a centrocampo non scopre la retroguardia che ha subito su azione 6 dei 9 gol. Su palla inattiva le passività recitano: 3 reti. Tre i rigori al (1 sbagliato), tutti tra l’altro procurati da Benci, e una punizione. Il tecnico non è mai sazio. Anche dopo il primo derby ha trovato qualche pecca: gestione della gara, ma inizia a intravedere il percorso giusto.