Col presidente Maglione abbiamo parlato anche e soprattutto di calcio. Ma non solo. Sì, perché il numero uno del Melfi può festeggiare un eccellente inizio di stagione dei suoi, che ora stazionano al secondo posto solitario in classifica, con già cinque punti di vantaggio sulla nona. I gialloverdi non partivano certo tra i favoriti, ma dopo cinque giornate sono ancora imbattuti ed hanno subito un solo golCol presidente Maglione abbiamo parlato anche e soprattutto di calcio. Ma non solo. Sì, perché il numero uno del Melfi può festeggiare un eccellente inizio di stagione dei suoi, che ora stazionano al secondo posto solitario in classifica, con già cinque punti di vantaggio sulla nona. I gialloverdi non partivano certo tra i favoriti, ma dopo cinque giornate sono ancora imbattuti ed hanno subito un solo gol. Ma Giuseppe Maglione, contattato in esclusiva da noi di TuttoLegaPro.com, ha voluto anche fare chiarezza sulla notizia di cronaca ripresa ieri anche dal nostro sito (leggi qui). Presidente, iniziamo subito dalla notizia legata alle parole di questo pentito, che l’ha tirata in causa? “Sì, io non faccio nessun rimprovero a voi che avete semplicemente ripreso quanto scritto da un giornale locale. Quindi, senza polemizzare in nessun modo, dico solo che la mia integrità morale come presidente e imprenditore è dimostrata dai fatti. Le mie aziende sono consolidate nel settore della logistica e danno lavoro a 150 persone in un periodo non certo facile. Dal punto di vista sportivo, sono presidente del Melfi da 18 anni: l’ho preso in Eccellenza e l’ho portato in Lega Pro, dove militiamo da 11 anni, ed abbiamo sempre schierato squadre giovani, seguendo le direttive della Lega Pro anche riguardo ai valori dello sport. Poi non voglio scendere nello specifico delle parole di un pentito, che vanno sempre verificate. Alcune questioni sollevate da questo signore sono già state discusse ed archiviate a suo tempo, quindi non credo sia questa la sede opportuna per entrare nel merito”. Vero, meglio parlare di calcio. Avete già messo in cascina una buona base per entrare nelle prime otto: a suo parere quante possibilità avete di farcela? “Beh, innanzitutto non ci esaltiamo per questo bell’inizio di stagione perché dobbiamo ancora affrontare tante corazzate. Poi questo campionato è molto strano ed equilibrato: penso che ci siano solo 3-4 squadre che hanno qualcosa in più, le altre sono sullo stesso livello. Quindi non saprei fare pronostici, soprattutto pensando a chi è retrocesso l’anno scorso, cioè squadre che partivano con grandi ambizioni. Noi siamo una delle rose più giovani: di certo sarà un bel campionato, anche il pubblico è aumentato perché, visto com’è strutturata la Seconda Divisione, percepisce la necessità di sostenere la squadra”. Siete l’unica società professionistica della Basilicata, nonché una costante in Lega Pro da ormai undici anni. Un risultato notevole per una piazza piccola come la vostra… “E’ vero, ed onestamente per una piazza di 10.000 abitanti come la nostra arrivare nella C unica sarebbe come arrivare in Serie A. Sarebbe veramente bello: sognare non costa niente e faremo di tutto perché questo sogno diventi realtà. Ci giocheremo le nostre carte, pensiamo positivo ma non ci scoraggeremo se le cose dovessero andare male”. Ma quest’estate avete rischiato di scomparire. Dopo quei mesi burrascosi, è cambiato qualcosa nei rapporti tra l’imprenditoria locale e la squadra? “Sì, gli oneri e i paletti da rispettare erano tanti ed importanti. Devo dire di aver riscontrato un buon interessamento della comunità melfitana: sia a livello imprenditoriale che a livello individuale, così come per quanto concerne le istituzioni. Ma questo non basta. Tuttora siamo senza sponsor sulla maglia. La crisi che ha colpito l’indotto Fiat, che è un po’ il volano dell’economia della Basilicata, ha ridotto gli imprenditori disposti ad investire nel calcio. Per questo abbiamo costruito una squadra giovane, con un budget limitato, pescando anche – e speriamo di averlo fatto bene – nei dilettanti”. fonte: tuttolegapro . Ma Giuseppe Maglione, contattato in esclusiva da noi di TuttoLegaPro.com, ha voluto anche fare chiarezza sulla notizia di cronaca ripresa ieri anche dal nostro sito (leggi qui). Presidente, iniziamo subito dalla notizia legata alle parole di questo pentito, che l’ha tirata in causa? “Sì, io non faccio nessun rimprovero a voi che avete semplicemente ripreso quanto scritto da un giornale locale. Quindi, senza polemizzare in nessun modo, dico solo che la mia integrità morale come presidente e imprenditore è dimostrata dai fatti. Le mie aziende sono consolidate nel settore della logistica e danno lavoro a 150 persone in un periodo non certo facile. Dal punto di vista sportivo, sono presidente del Melfi da 18 anni: l’ho preso in Eccellenza e l’ho portato in Lega Pro, dove militiamo da 11 anni, ed abbiamo sempre schierato squadre giovani, seguendo le direttive della Lega Pro anche riguardo ai valori dello sport. Poi non voglio scendere nello specifico delle parole di un pentito, che vanno sempre verificate. Alcune questioni sollevate da questo signore sono già state discusse ed archiviate a suo tempo, quindi non credo sia questa la sede opportuna per entrare nel merito”. Vero, meglio parlare di calcio. Avete già messo in cascina una buona base per entrare nelle prime otto: a suo parere quante possibilità avete di farcela? “Beh, innanzitutto non ci esaltiamo per questo bell’inizio di stagione perché dobbiamo ancora affrontare tante corazzate. Poi questo campionato è molto strano ed equilibrato: penso che ci siano solo 3-4 squadre che hanno qualcosa in più, le altre sono sullo stesso livello. Quindi non saprei fare pronostici, soprattutto pensando a chi è retrocesso l’anno scorso, cioè squadre che partivano con grandi ambizioni. Noi siamo una delle rose più giovani: di certo sarà un bel campionato, anche il pubblico è aumentato perché, visto com’è strutturata la Seconda Divisione, percepisce la necessità di sostenere la squadra”. Siete l’unica società professionistica della Basilicata, nonché una costante in Lega Pro da ormai undici anni. Un risultato notevole per una piazza piccola come la vostra… “E’ vero, ed onestamente per una piazza di 10.000 abitanti come la nostra arrivare nella C unica sarebbe come arrivare in Serie A. Sarebbe veramente bello: sognare non costa niente e faremo di tutto perché questo sogno diventi realtà. Ci giocheremo le nostre carte, pensiamo positivo ma non ci scoraggeremo se le cose dovessero andare male”. Ma quest’estate avete rischiato di scomparire. Dopo quei mesi burrascosi, è cambiato qualcosa nei rapporti tra l’imprenditoria locale e la squadra? “Sì, gli oneri e i paletti da rispettare erano tanti ed importanti. Devo dire di aver riscontrato un buon interessamento della comunità melfitana: sia a livello imprenditoriale che a livello individuale, così come per quanto concerne le istituzioni. Ma questo non basta. Tuttora siamo senza sponsor sulla maglia. La crisi che ha colpito l’indotto Fiat, che è un po’ il volano dell’economia della Basilicata, ha ridotto gli imprenditori disposti ad investire nel calcio. Per questo abbiamo costruito una squadra giovane, con un budget limitato, pescando anche – e speriamo di averlo fatto bene – nei dilettanti”.
fonte: tuttolegapro