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Presentato sabato 26 ottobre alla Fiera di Padova delle Auto e Moto storiche, il libro di Mario De Vivo “Donne da Formula Uno – la storia di Maria Teresa De Filippis e Giovanna Amati”, edito dall’ ASI service per l’Automotoclub Storico Italiano. Alla presenza del Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano Avv. Roberto Loi, che ha curato anche la prefazione del libro, l’autore ha intrattenuto i numerosi ospiti dello stand dell’Asi mostrando anche un filmato che ha sintetizzato la carriera di Maria Teresa De Filippis e Giovanna Amati.
Delle cinque donne che hanno debuttato nel mondiale, la prima Maria Teresa De Filippis e l’ultima, Giovanna Amati, hanno umanamente e sportivamente segnato due epoche sostanzialmente diverse.
Il libro racconta la loro vita, quella di due donne coraggiose, due donne dal “piede pesante” che hanno voluto elevare al massimo la passione per i motori, fino a provare il lucido momento in cui al futuro, resta solo l’ultima porta da aprire: quella del destino.
Maria Teresa De Filippis è stata la prima donna in assoluto a guidare una vettura di Formula 1, nel Gran Premio del Belgio del 1958 con una Maserati.
Nata a Napoli e soprannominata “Pilotino” anche per essere donna nobile e minuta, disputò 4 Gran Premi (Belgio, Monaco, Portogallo e Italia). Suo miglior risultato fu il 10° posto al debutto nel Gran Premio del Belgio. La sua carriera si intrecciò fatalmente anche con la vita privata, divisa per un breve periodo sentimentalmente con Luigi Musso e umanamente dal legame di sincera amicizia con Fangio.
Il suo cammino sportivo poteva avere ben altro destino se non fosse stata, suo malgrado, protagonista di un terribile episodio che ne sconvolse la vita e la carriera sportiva.
Nel 1959 trovò la morte per incidente Jean Behra, titolare della scuderia e suo amico che in quella gara l’aveva sostituita all’ultimo momento, utilizzando la vettura con la quale avrebbe dovuto correre lei.
“Forse per la prima volta ebbi veramente terrore della morte, una paura mista alla fatalità che non volle farmi disputare quella gara.
La moglie di Jean non incassò mai l’assegno con cui avevo pagato la Porsche e mi fece recapitare il suo cane, un barboncino che amavo particolarmente e che mi fece compagnia per tanti anni. La chiave di quella Porsche è ancora qui con me, chiusa in un cassetto della scrivania. Decisi di smettere con le corse e lasciare l’Italia”
Giovanna Amati ha avuto una giovinezza piuttosto movimentata. Il 12 febbraio del 1978 venne rapita da una banda di marsigliesi che chiesero un cospicuo riscatto al padre, a quei tempi proprietario di molte sale cinematografiche a Roma. La sua vicenda personale ebbe complicazioni inattese ma si risolse in maniera positiva.
Divenne una pilota professionista nel 1981, dopo aver vinto diverse gare nel campionato Abarth e nell’italiano di Formula 3. Nel 1987 debuttò in Formula 3000, raggiungendo come miglior risultato in sei stagioni il 7° posto finale.
Nel 1992, dopo un breve test con la Benetton, fu ingaggiata come secondo pilota ufficiale nella Brabham in Formula Uno, con una versione modificata della vettura dell’anno precedente. Partecipò a tre Gran Premi, senza mai riuscire a qualificarsi anche per lo scarso potenziale tecnico della monoposto, di proprietà di una scuderia che perse ben presto finanziatore e sponsor.
Continuò la sua carriera automobilistica nel campionato mondiale Sports classe SR2, dove ottenne un terzo posto assoluto. Il suo cammino sportivo fu lungamente diviso con Elio De Angelis, rimase per molto tempo legata al pilota Luis Perez Sala prima di condividere una storia d’amore di due anni con Niki Lauda.
“Non ho mai ben capito perché riuscivo così facilmente ad andar forte, io che da ragazzina non ho mai corso con i kart ed ho subito debuttato con le auto più grandi.
Quando ho vinto la mia prima gara in Formula, nel 1985 al Mugello, ero quasi incazzata perché il team manager mi abbracciò subito dopo aver tagliato il traguardo. Gli dissi: -non mi fili mai, pensi sempre all’altro pilota ed adesso che ho vinto m’abbracci?
Dopo l’esperienza personale vissuta con Niki Lauda potrei risponderti che se lui ha avuto paura di morire sono cavoli suoi!
Niki in ogni circostanza della vita sapeva cosa fare, programmava ogni istante. Con Lauda c’è stato un fidanzamento, anche se io non lo volevo, quasi lo rifiutavo, mi stava antipatico. Il nostro rapporto è stato divertente perché all’inizio mi ha inseguita dappertutto, io non ero innamorata di lui, poi mi fece una corte talmente insistente che cedetti per inerzia.
Quando poi mi sono innamorata, lui se n’è andato. Praticamente una storia d’amore dallo svolgimento perfetto durata due anni”.
MARIO DE VIVO
Nato a Foggia nel 1964, sposato e con quattro figli, è giornalista dal 1992. Ha lavorato con Rai Radio Uno, Telepiù, TeleMonteCarlo, Tutto Rally, Spazio Motori, La Notte e Mediapress.
Per 24 anni ha raccontato le partite del Foggia Calcio in emittenti radio-televisive locali.
Per la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha diretto la mostra itinerante sui “100 anni di Calcio in Italia” e il progetto “Scuola e Calcio in Stadi aperti”.
Responsabile eventi per la Provincia di Foggia fino a maggio 2013, dirige la sezione “Off” del Festival internazionale “Castel dei Mondi” di Andria.
Produttore ed autore di reading teatrali con Sergio Rubini, Valerio Aprea e Paolo Sassanelli, si occupa del management della DauniaOrchestra (finalista al “Premio Tenco” 2012).
Per 25 anni ha seguito il papà Marcello in ogni autodromo, su ogni salita e dentro ogni abitacolo.
Navigatore e pilota dal 1983 al 1993, ha vinto poco ma si è divertito moltissimo!
mariodevivo.com
ASI service è editore de “La Manovella”, rivista ufficiale dell’Automotoclub Storico Italiano, che ogni mese viene distribuita in 200.000 copie a tutti i soci della Federazione. Inoltre si dedica a volumi legati al motorismo storico, con il fine primario di far conoscere Marche, Designer, Piloti, Personaggi, Corse e Avvenimenti con un’attenzione particolare alle fotografie e al materiale iconografico che diversamente andrebbe perduto.
On line il sito www.asiservice.it permette di acquistare tutti i testi prodotti, distribuiti anche nelle librerie specializzate.