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Narciso: “La prima persona che ho conosciuto quando sono arrivato è stato il tecnico Padalino, uno che presto allenerà in categorie superiori per la bravura e la preparazione che ha. L’emozione e’ tanta. Rientrare in uno spogliatoio è stato bello, ma l’impatto addirittura emozionante. E’ stato facile ambientarsi e star bene in un gruppo come quello rossonero. L’ obiettivo è portare avanti il progetto Foggia Calcio. In altre parole, vincere. Per riuscirci bisogna che tutte le componenti siano unite, perché non è facile ottenere tutto e subito. C’è molta voglia di fare bene in questa piazza. Il passato? Riparto dalla mia bambina di 4 mesi, Rebecca e da mia moglie Valentina. Contano solo loro e il Foggia calcio. Una squadra con il quale ho particolari ricordi. Quando giocavo con il Martina un portiere mi fece gol. Era Marruocco. Fui lui a incaricarsi del rigore che regalò il pareggio al Foggia. Poi quando venni a giocare allo Zac trovai dei tifosi fantastici. Questo è meraviglioso per un calciatore con personalità. Giocare sotto una curva del genere,con la gente contro… vi assicuro che farebbero fatica tutti quanti. Quando mi ha chiamato Di Bari ho accettato subito anche se non nascondo di aver aspettato qualche offerta dalla B. In questi quindici mesi di squalifica ho avuto la fortuna di vivere nuove esperienze con persone lontane dal mondo del calcio. Ho conosciuto una grande persone: Raffaele Nuzzo, ex portiere dell’Inter a cui devo tantissimo. Mi ha permesso di allenarmi con lui tutti i giorni e di allenare i bambini. E’ stata un’esperienza meravigliosa. L’ultima partita fu un Varese – Grosseto 1-3, una vittoria nella quale riuscimmo a salvarci. Il rientro in campo? Il segreto e’ stare bene con la testa. La C2? Non la conosco ma mi sono informato subito. Penso che sara’ una stagione difficile, da affrontare con rispetto verso gli avversari. Sono un lavoratore, uno di quelli che fa della sua forza il lavoro sul campo. Amo stare nel gruppo, dare e ricevere. Mi metto a disposizione di tutti. Do il massimo sempre. Parlare del passato non ha senso. Ho preso tutto il positivo da questa vicenda. Ho incontrato della gente fantastica, ho conosciuto mondi nuovi e lontani dal calcio e ho avuto il dono di una bimba. Poi ho conosciuto Michele, un mio nuovo amico. Le nostre due mogli sono amiche. E’ nata per caso ma mi ha dato tanto sotto il profilo morale. Non vi dico il nome ma lui capirà. Nel calcio non ci sono amici. Io ho lui. Micale? E’ un bravo ragazzo, ho notato la voglia di imparare da parte sua. Un po’ come me da piccolo. Ho avuto un grande maestro come Franco Mancini. Mi ha aiutato a crescere quando avevo 19 anni. Cerchero’ di aiutarlo con qualche consiglio. Di Bitonto conosceva mio padre, ex portiere anche lui. Ci incrociammo in campo in un Taranto – Martina. Mi disse…”è arrivato il momento di ritirarmi, perchè giocavo con tuo padre”. Di questa rosa non conoscevo nessuno ma lo farò presto. Loro mi hanno accolto benissimo”.