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Rieccoci col nostro editoriale del sabato mattina. Ma prima di celebrare i Santi Misteri, riconosciamo i nostri peccati. Estrapoleremo dal confiteor non già quelli di pensieri e parole, né tampoco di omissioni (per quello Narciso viaggia verso fine pena…), ma quelli in opere. Fuor di metafora, cari tifosi del FOGGIA o presunti tali basta con le sciocche ammende! Si fa il tifo incitando la squadra e non lanciando oggetti contundenti in campo. E’ un lusso che non possiamo permetterci! La nostra indignazione sarebbe stata tale anche se la multa fosse stata di soli 350 euro, figuriamoci con 3500 euro dei quali sono a conoscenza tutti gli addetti ai lavori delle altre squadre. Ragazzi ma vi rendete conto che senza entrare nei conti altrui se un tesserato o un dipendente del FOGGIA guadagnasse 35000 euro l’anno spalmati in 10 mensilità, quella cifra pagata per la multa sarebbe bastata per pagare una mensilità ad uno dei nostri. Che non succeda mai più ed anche la società faccia in minima parte il mea culpa per negligenza in vigilando. Come caspiterina entra tutto quel materiale? Gli addetti alla sicurezza (aborriamo gli inglesismi) che fanno? Hanno tutti la fedina linda e pinta? Ad ogni buon conto aggiungiamo anche che pur trattandosi di prima partita il servizio d’ordine ha funzionato bene e non si sono verificate code da terzo mondo per il ritiro degli accrediti, grazie alla solerzia del personale preposto. Dobbiamo scriverlo per onestà professionale perchè se qualcosa non fosse andato per il verso giusto, avremmo subissato di critiche il Foggia Calcio. E ora veniamo a ciò che ci compete. E’ partito il campionato, un campionato anomalo per via della riforma in itinere. Per chiarire meglio le idee ai nostri affezionati lettori, diremo che è paragonabile ad un concorso, bandito per otto posti per soli titoli e per un ulteriore posto (il nono) per titoli ed esami, dove per esami intendiamo gli spareggi finali tra nona contro dodicesima e decima contro undicesima con finale tra le vincenti. Il FOGGIA può farcela? La risposta è si! Il FOGGIA deve farcela? La risposta è “ni”. Siamo non già una neopromossa, bensì una ripescata di un mese fa. Eppure dopo una magnifica esperienza in Coppa Italia Lega Pro con tanto di qualificazione raggiunta, in campionato non siamo partiti male, nè abbiamo sfigurato al cospetto di un avversario, l’Aprilia, abituato all’alta classifica da oltre 700 giorni. E’ risaputo che è finita 1-1. Un punto utile per la classifica dove volendo fare una questione di lana caprina al momento siamo nelle prime 8 sol perchè non abbiamo impattato a reti bianche, ovvero in media inglese siamo messi male, addirittura peggio di chi ha perso in trasferta all’esordio. Dopo 90 minuti siamo a meno due, se ipotizziamo l’ottavo posto a quota 50 significa meno diciotto in media inglese, restano solo sedici colpi da sprecare, dopo che un nono di dotazione è volato via in un trentaquattresimo di campionato! Un punto molto più utile per il morale. Non dimentichiamoci mai che una ripescata vale meno di una matricola, anche se due matricole e due ripescate Ischia, Messina, Casertana e Cosenza hanno prenotato la metà dei posti messi a concorso, quindi se ai tempi della Serie A si pareggiava in casa con una delle prime sei in classifica si era belli e soddisfatti, non vediamo perchè dobbiamo storcere il muso davanti al punticino rimediato contro i pontini. Non solo è stato un punto ottenuto in rimonta e che rimonta dopo un primo tempo inguardabile Venitucci ha servito al bacio Cavallaro che dopo azione personale ha realizzato una rete stupenda. A proposito, giovanotto, era il primo settembre e vada per la canottiera mostrata urbi et orbi, con i primi freddi sarà meglio evitare qualsiasi spogliarello. Dopo il pareggio sia pure con giudizio il FOGGIA ha tentato di vincere, non ce l’ha fatta anche perchè mai presentatosi a tu per tu col portiere avversario e perchè Micale ha preso un voto in pagella migliore del suo collega laziale poco impegnato e perchè sulle fasce il gioco latita e perchè a volte tre persone al di là della linea della palla erano sprecate visto che il centrocampo non riforniva adeguatamente ed in quantità industriali l’avanguardia e perchè specie nel primo tempo escludendo D’Allocco nessuno in maglia rossonera offriva ai propri tifosi l’emozione che potevano dare Valentino Mazzola ai tifosi del Torino, piuttosto che Maradona, Falcao, Zidane o adirittura Pelè quando prendevano palla. Per dirla in lingua madre non c’era quel “mò vedìme che sùccede” quando eravamo in possesso della sfera sulla tre quarti avversaria. Padalino dovrà lavorare molto ed i ragazzi dovranno seguirlo. Allenare il FOGGIA non è mai facile ed è raro essere riconfermati su una panchina così prestigiosa. Il FOGGIA ha avuto 70 allenatori nella sua storia. Di costoro ben 39, oltre la metà quindi, hanno realizzato al massimo 28 presenze come è capitato a Marchioro che occupa il 32° posto. A Teramo domani Pasquale Padalino raggiungerà Cinesinho al 18° posto con 38 presenze. Sono numeri va bene, ma raccontano tra le righe come sia difficile allenare a FOGGIA. L’ultimo riconfermato fu un altro Pasquale, tale Marino nel 2003, giusto un decennio fa. A proposito di numeri Cavallaro con quel gioiello di realizzazione è a quota 1 nella classifica marcatori di tutti i tempi, ma se i nostri calcoli non sono errati dovrebbe essere il 500° cannoniere della storia del FOGGIA, il primo fu il pioniere Comei. Ora si va alle falde del Gran Sasso a provare nuovamente a giocare alla pari contro un’altra squadra di alta classifica, il Teramo, orfano del neocadetto Coletti. Di Teramo ricordiamo solo pareggi e sconfitte, ma stavolta si gioca nel nuovo stadio. Sappiamo che è difficile, gli infortuni ci stanno penalizzando, anche se recuperiamo Loiacono ed Agostinone. Il calendario non poteva avere una ripescata come testa di serie e ci ha affibbiato le squadre che tre mesi fa hanno conteso vanamente all’Aquila la promozione in Prima Divisione. Per il momento proviamo a misurarci. La società non si è tirata indietro ed ha operato con raziocinio sul mercato, con l’impegno che se le cose non dovessero andare per il verso giusto per fine ottobre si ricorrerebbe agli svincolatidi un certo spessore. Non possiamo perdere il treno della promozione allargata, noi che il 29 luglio prendemmo al volo l’ultimo convoglio dell’ultimo minuto per la Seconda Divisione e bene facemmo perchè a giugno una fra Matera e Turris resterà in serie D. Dai FOGGIA almeno fatti onore contro un avversario sulla carta più forte di te!
Peppino Baldassarre