La Casertana è in preda ad una vera e propria crisi di nervi che pare abbia colpito tutti, allenatore compreso (vedo la conferenza stampa dopo gara di domenica contro il Cosenza, leggi qui).
Un punto in due domeniche e un solo gol segnato sono un campanello d’allarme che non fa dormire sonni tranquilli né il patron Lombardi né il direttore generale Pannone. Si cercano varie soluzioni e non sempre la scelta migliore poi si rivela giusta.
Anche contro il Cosenza i rossoblù le hanno provate tutte, ma sembra che attualmente le polveri degli avanti di Capuano stentino a trovare la lucidità necessaria per trafiggere gli estremi difensori avversari. Caturano, Varriale e Baclet (quest’ultimo uscito per infortunio) non pungono.
Ad un quadro che al momento in un ospedale farebbe sentenziare i medici come “elettroencefalogramma piatto” aggiungiamo la papera di Fumagalli che condanna la Casertana alla sconfitta e tutto diventa sempre più grigio. Lo 0-0 non avrebbe risolto i problemi dei campani, ma avrebbe avuto un effetto diverso. Con questo ko le cose iniziano a farsi pesanti intorno ai falchetti.
La dirigenza, per correre ai ripari, è subito andata a pescare nel mercato degli svincolati l’attaccante Agodirin, ex Latina che la scorsa stagione ha dato il suo contributo per la prima storica promozione in B dei nerazzurri. L’attacco va rivitalizzato e si spera che la punta nigeriana possa risolvere i problemi di una squadra che al momento sembra più una raccolta di figurine che un collettivo che fa punti. E nel calcio contano quelli, non chi hai in rosa.
A questo punto in molti si sbizzarriscono a pronosticare una Casertana che con l’arrivo dell’ex Latina giocherà a tre in avanti, con Caturano e Varriale a formare un trio che già fa sognare i tifosi. Come per incanto tutto dovrebbe risolversi.
Avere dei dubbi non è mai sbagliato, l’importante è poi trovare un punto d’incontro con le certezze.
Attualmente il problema della Casertana non è la produzione di palle gol, ma chi la mette dentro e finalizza la mole di gioco e neanche la punta di colore sembra soddisfarci appieno. Agodirin a Latina era il classico mulo porta acqua, tanto pressing, tanto lavoro sporco, ma al momento della stoccata finale era meglio rivolgersi altrove. Solo cinque le marcature per lui nello scorso campionato (il suo score migliore l’ha avuto nel 2007/08 con la Viterbese. A fine stagione furono dieci le reti segnate).
Capuano ha voluto molti elementi che sono nella rosa dei falchetti e al momento un punto in due partite è una sconfitta soprattutto sua, proprio perché il mercato per buona parte l’ha condotto lui.
Agodirin non può bastare, serve ancora una punta pesante che trasformi la tensione di queste ore in punti in classifica. Domenica la Casertana va a Gavorrano e per “il gladiatore”, in caso di altro insuccesso, l’aria si farebbe irrespirabile. Meglio comprare un deumidificatore, sempre utile all’occorrenza.
fonte: tuttolegapro