Sciopero sulla norma dell’età media delle squadre in campo. Prosperi: regole fatte da incompetenti
Domenica è prevista la prima di campionato di Lega Pro, ma il braccio di ferro tra calciatori e società, rischia di farla saltare. Anche le partite delle pugliesi, Lecce, Foggia, Barletta e Martina, potrebbero quindi non giocarsi. Perché l’Aic, l’associazione italiana calciatori, ha deciso di scioperare. Ai beniamini dei tifosi non piace la suddivisione delle risorse alle società di Lega Pro, legata all’età media dei calciatori in rosa. Secondo le intenzioni della Lega, i tre milioni di euro di contributi previsti dalla legge Melandri e destinati alle società di Prima Divisione, per il 25 per cento andranno ai club che manderanno in campo una formazione con un’età tra i 21 e i 25 anni. Se l’età media salisse ai 26, il contributo scenderebbe del 20 per cento. Per la Seconda Divisione, invece, ci sono da distribuire sei milioni di euro. Non è una regola, ma solo un modo per accedere ai finanziamenti, pensato, in teoria, per incentivare le squadre a schierare calciatori giovani. Un’idea che dovrà ancora essere ufficializzata dall’assemblea di Lega, che si terrà domani a Firenze. Per i calciatori questa iniziativa va subito fermata, perché discriminatoria e penalizzante per chi ha un’età maggiore alla media.
La loro posizione non cambia, se non cambia l’idea di fondo. «Questa iniziativa è stata pensata da gente che non conosce il mondo del pallone – spiega Fabio Prosperi, capitano del Taranto e consigliere nazionale dell’Aic per la Lega Pro – e che non si rende conto di danneggiare chi in questo mestiere ci mette passione, anima e corpo. Con questa iniziativa si rischia di illudere giovani e togliere lavoro ai giocatori esperti. In campo deve giocare sempre il più bravo, non chi è spinto da una norma che permette di avere dei soldi. C’è il rischio di vedere giocare da titolari in Lega Pro calciatori che fino a ieri facevano la panchina in D, e vedere altri, validi, scendere tra i Dilettanti, solo perché over». Alla ferma posizione dei calciatori, non corrisponde quella delle società. «Vediamo prima se giocano Nocerina e Perugia nell’anticipo di venerdì – spiega Antonio Tesoro, dirigente del Lecce – e poi decidiamo. Speriamo che la situazione si risolva, altrimenti rispetteremo la volontà dei giocatori». «Noi non seguiamo l’indicazione della media di età – dice Davide Pelusi, presidente del Foggia – e con i calciatori abbiamo un buon rapporto. Vediamo domani a Firenze se la situazione si potrà sbloccare». Anche il ds del Barletta, Gabriele Martino, spera «nel buon senso di tutti» e attende la riunione di domani. Più dura la posizione del Martina. Il dg Nino Petrosino si schiera per la regola degli under e avverte: «Domenica saremo in campo. A costo di schierare la Berretti». Intanto, in campo, stasera scenderanno per il secondo turno di Coppa Italia di categoria, il Foggia in trasferta con la Casertana, e il Barletta a Melfi.
fonte: corriere del mezzogiorno