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Importantissimo e propedeutico alla promozione in A fu l’esordio col botto del 1990. FOGGIA-Cosenza 5-0 con Signori che fallì il rigore della sesta rete, ma il FOGGIA di Zeman che già correva a settembre non smise di correre neppure il 19 maggio 1991 col 5-1 alla Triestina e matematica promozione in A alla quintultima giornata, evento mai accaduto in precedenza. Era il FOGGIA del tridente Rambaudi, Baiano e Signori, era il FOGGIA dei 51 punti e del primo posto in classifica, eppure pochi ricordano che era il FOGGIA promosso in A a sua insaputa già la sera del 5 maggio 1991, quando (se non ricordo male) contava 42 punti in classifica dopo aver battuto l’Ascoli per 2-0 con Signori e Baiano. A fine campionato la quinta in graduatoria non ne avrebbe contati più di 41. Della gara con l’Ascoli gli archivi storici rossoneri conservano la foto emblematica di Signori e Baiano che si abbracciano in ginocchio all’ombra, nei paraggi della bandierina del calcio d’angolo tra la tribuna e la curva Nord oggi dedicata a Mancini. Di quel FOGGIA resta la testimonianza di più di un calciatore che anni dopo dichiarò: non vedevamo l’ora che arrivasse la domenica, correvamo solo per 90 minuti invece delle ore dedicate alle doppie sedute di allenamento. Forse questo era il vero segreto di Zemanlandia inaugurata col 5-0 al Cosenza! Nove anni dopo esordio in casa ed in C/2 contro il Tricase. Finì 4-1, segnò persino Guarino, uno dei tanti fenomeni parastatali passati dalle nostre parti. Fu la partenza a razzo del FOGGIA di Pierino Braglia che totalizzò a fine stagione 56 punti, si classificò quarto, ma perse lo spareggio contro l’Acireale. Nel 2001 una rete di Pazienza regolò la Puteolana. Era il FOGGIA di Pace e Galigani, poi fu la volta di Florimbj che non fu promosso pur totalizzando due vittorie e due pareggi agli spareggi finali. Ebbe la meglio il Paternò di Pasquale Marino col doppio 0-0. Particolare è invece l’esordio del 2002 del FOGGIA di Marino. Quell’anno, infatti, si scioperò per davvero e la prima giornata slittò ad un mercoledì di ottobre. Il Foggia fu l’unica squadra a giocare in notturna affrontando il Latina e consapevole che la vittoria sarebbe valsa il secondo posto da soli. Finì 2-0 con reti di Carannante e Vantaggiato. Nel dopopartita, dopo aver intervistato il capitano Carannante, lo ringraziai per la rete che aveva sbloccato il risultato. Lui mi lasciò basito dicendomi: ho segnato io, ma è come se l’avessi fatto tu! A distanza di undici anni dobbiamo riconoscere che lo sciopero favorì il FOGGIA. Ricorderete che non c’erano i soldi per coprire con le fideiussioni gli emolumenti di De Zerbi che esordì solo ad Andria alla terza di andata. Furono ceduti in tutta fretta al Lecce due giovani promettenti Mattioli ed Agnelli per poter schierare il fantasista bresciano. Erano i tempi di Patano, Trinastich e Scirano. Ad ogni buon conto quel FOGGIA totalizzò ben 72 punti che lo riportarono in C/1 dopo quattro anni. Ed in C/1 nel 2003 si cominciò in casa senza battere il Chieti: terminò 1-1 con Pellicori a pareggiare il vantaggio di Quagliarella. Poi ad aprile sarebbe arrivato il fallimento! Per esordire nuovamente intra moenia dobbiamo arrivare al 2006: rete di Salgado e 1-0 alla Cavese col FOGGIA di Cuoghi che conquista i primi tre punti dei ventinove presi nelle prime tredici gare! L’anno dopo lo 0-0 iniziale contro il Legnano fece subito capire che gli otto dirigenti dopo la sconfitta di Avellino avevano demolito il FOGGIA. Biancone non poteva valere Mastronunzio e l’assenza di Pecchia si faceva sentire. A mente fredda possiamo affermare che la rete di Rivaldo fu una grazia. Bastava sostituire Marruocco, Ingrosso e Cardinale e con l’ingaggio (poi avvenuto) di Mora si poteva non solo stravincere il campionato, ma rimanere in B in pianta stabile. Ma gli otto al timone del FOGGIA dettero carta bianca allo sciagurato Campilongo, promisero un avvenieristico centro sportivo ad Ordona (che stiamo ancora aspettando) e non conclusero niente di buono, nonostante la grande rimonta di Galderisi. L’ultima vittoria allo Zaccheria alla prima giornata la dobbiamo a Troianiello che segnò contro il Potenza, battuto per 1-0 nel 2008. Poi un’altra sola esibizione nel 2011 contro il Benevento. Ebbero la meglio i sanniti che capovolsero il risultato vincendo 2-1. L’allenatore del FOGGIA era Bonacina, uno dalle idee poche e ben confuse. Non sapremo mai cosa volesse provare alla vigilia della gara, lui allenatore da bastone e….carota tradito da Cruz che fallì il pareggio sprecando sul fondo un vero e proprio rigore in movimento! Ora sotto con l’Aprilia, città dell’agro pontino come Latina, Pomezia e Sabaudia. Meglio non fidarsi, in fondo la matricola e perdipiù ripescata siamo noi, loro in Seconda Divisione già c’erano.
2-fine
Peppino Baldassarre (ha collaborato Donatella Suarez).