E’ tutto incerto e nessuno può dire come saranno composti i prossimi gironi del campionato di serie D. Neanche i soliti millantatori. Addirittura, risulta difficile fare i conti sui numeri, perché anche quelli sono ancora aggrappati a una serie di scadenze.
ULTIMO APPELLO. Il 23 luglio si deciderà il destino di Vico Equense e Sarnese per quanto riguarda le società campane. I granata intravedono degli spiragli legati al presidente dell’Episcopio, una scuola calcio locale, e a un ritorno di Pappacena, mentre gli azzurro-oro sono in piena difficoltà. La gestione D’Auria, invece, ha lasciato troppe ferite e stavolta il Vico Equense rischia davvero di perdere il titolo sportivo non iscrivendosi alla serie D. In ritardo si è fatto appello all’ex ds Guidone e all’imprenditore Celentano, ma i tempi sono talmente stretti e le situazioni poco chiare che solo un miracolo salverebbe il Vico.
Situazione difficilissima anche per il Nardò, che rischia di non iscriversi dopo aver conquistato la salvezza ai danni del Sant’Antonio Abate. Ciò che potrebbe costringere i pugliesi alla resa sono le tante vertenze da saldare per regolarizzare l’iscrizione al campionato di serie D.
A DOPPIO FILO. Il destino delle squadre campane inevitabilmente è legato a quello delle altre formazioni dei gironi meridionali, ovvero Sicilia, Calabria e Puglia. La situazione è di facile interpretazione, perché i numeri delle squadre iscritte sono quelli che stabiliscono la composizione dei gironi. Solitamente, nella composizione, si parte dal Nord, fino ad arrivare al Sud. Al momento, non si può stabilire chi parteciperà al campionato, visto che sette squadre dovrebbero essere ripescate in Seconda divisione (una sola in Prima), lasciando vuoti nell’organico che possono essere colmati solo in parte dai ripescaggi. Infatti, l’intenzione del Dipartimento Interregionale è quella di non avere gironi in sovrannumero e quindi i quattro posti in esubero, in caso di ripescaggi di squadre in categoria superiore o mancate iscrizioni, non saranno colmati.
LA SITUAZIONE AL SUD. Prime ipotesi, fatte in gran segreto nelle stanze dei bottoni, magari sotto voce. In Sicilia non ci sarà più il Milazzo, quindi le squadre che avranno diritto a partecipare al campionato saranno 8. Il Palazzolo, che pensava di poter effettuare la fusione con il Città di Siracusa ed essere ripescato, non può effettuare l’operazione per un vecchio illecito sportivo, quindi le formazioni siciliane sono destinate a restare 8 anche ai nastri di partenza.
Diverso il discorso della Calabria, dove il Rende farà domanda di ripescaggio e potrà andare ad aggiungersi alle 5 calabresi che ne hanno diritto. In questo caso, tra siciliane e calabresi, le aventi diritto sono 13, se si aggiunge il Rende 14. Ma cosa accade se il Cosenza fa domanda di ripescaggio e il 29 luglio viene ammesso in Lega Pro? Le squadre del girone I ritornano 13 e i posti disponibili per le campane sarebbero 5.
In Puglia vale la stessa regola: sono 8 le squadre aventi diritto, alle quali si aggiungono per il criterio della vicinanza geografica le 3 della Basilicata. Formerebbero al momento un girone di 11 squadre e 7 campane dovrebbero essere inserite per completare il raggruppamento H. In totale sarebbero 12 le campane da distribuire tra girone H e I. Ma se il Nardò non si iscrivesse e se il Foggia fosse ripescato il Lega Pro, quante squadre campane finirebbero nel pugliese? Facile, sarebbero ben 9, che aggiunte alle probabili 5 del girone I comporrebbero le 14 squadre della regione.
LE SQUADRE CAMPANE. Servirebbero, come ipotesi, fino a 14 squadre nei gironi H e I. Le società della Campania che ad oggi hanno diritto alla partecipazione al campionato di serie D sono 17. A queste, però, vanno tolte l’Aversa e la Casertana, che hanno più di un piede in Lega Pro e sono in attesa del ripescaggio in Seconda divisione, la prima come retrocessa dai professionisti, la seconda addirittura come prima in classifica nella graduatoria delle aventi diritto, considerando che la Vecomp Verona entra di diritto nell’organico di Lega Pro.
Resterebbero, quindi, 15 campane, contando anche Vico e Sarnese, che ad oggi sono fuori per il giudizio negativo della Covisod, organo di controllo delle squadre che fanno parte del Dipartimento Interregionale della serie D. Ebbene, se il Vico Equense non si dovesse iscrivere, ad esempio, resterebbero 14 posti, 13 se salta anche la Sarnese. Ciò vuol dire che in una sommatoria automatica, considerando che l’ipotesi di inserire le squadre pugliesi con le marchigiane, nonostante le domande presentate, non sarà presa in considerazione, nessuna squadra campana potrebbe essere inserita nel girone laziale e i club sarebbero suddivisi solo in due gironi.
I CRITERI. Il primo criterio del quale si terrà conto è l’impossibilità di inserire nello stesso raggruppamento alcune società con tifoserie rivali, per motivi di ordine pubblico. Il divieto arriva spesso dalle questure e deve essere recepito tassativamente al momento della composizione dei gironi. Quindi, è da escludere che Turris e Savoia possono essere inserite nello stesso raggruppamento e le indiscrezioni vorrebbero i corallini in Sicilia e gli oplontini nel laziale, ma solo con posti in esubero.
Il secondo criterio, invece, riguarda la rotazione, per evitare che le squadre disputino sempre lo stesso girone.
fonte: resport